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venerdì 24 dicembre 2010

UN FOGLIO DI BIBBIA ATLANTICA


Quarta aggiunta

Al recto e al verso del foglio si leggono queste annotazioni scritte da un’unica mano in un corsivo individuale del sec.XVII.

Ut hec et alia patent in dicto libro, penes me etc. cui etc. ac in fidem mea manu scripsi et subscripsi et meum proprium sygillum apposui etc.

Adì 19 de Aprile 1661 [?] fece la crisima Monsignor Illustrissimo etc.

Ut haec et alia patent in dicto libro, cui etc. est penes me etc. cui etc. ed [così] in fidem hanc mea manu scripsi et subscripsi et meum proprium sygillum apposui.

Nella seconda troviamo un preciso riferimento cronologico e storico: la venuta a Longobucco di un Arcivescovo per conferire il sacramento cristiano della Confermazione (Cresima). Ricordando che la prima destinazione del foglio è stata quella di coprire un Liber Confirmatorum, prima di essere reimpiegato come coperta di un Liber Matrimoniorum e di nuovo di un Liber Mortuorum, possiamo credere che la necessità di rilegare degnamente il registro dei nuovi cresimati abbia spinto il parroco ad utilizzare la pagina biblica.
Nelle due altre annotazioni simili, che il parroco trae dal formulario notarile, egli vuole corroborare e legalizzare formalmente le registrazioni dei cresimati annotate nel libro.
Si rivela quindi l’intenzione di conferire al registro un valore simbolico e ufficiale che spiega l’uso di un foglio del prezioso codice, presente nel corredo della chiesa. E’ noto che l’Universitas civium di Longobucco per le decisioni collettive usava riunirsi nella chiesa e giurare su un codice della Sacra Scrittura.
L’uso di un foglio di quel sacro codice conferiva al Liber Confirmatorum, che ne era ricoperto, un valore aggiunto simbolico e probatorio, corroborando la veridicità di quel che vi era scritto.
Oggi l’unico Liber Confirmatorum conservato nell’Archivio parrocchiale è un lacerto di poche pagine riferentesi a cresime del 1676.
               (Continua)