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domenica 17 ottobre 2010

UN FOGLIO DI BIBBIA ATLANTICA

Terza aggiunta.
         La solennità caratterizza i codici atlantici e suggerisce la sacralità. Il testo della Bibbia è costituito da libri sacri che manifestano il Verbo, la parola di Dio, riferimento imprescindibile di ogni altra parola. Su tale convinzione dovette nascere anche l’uso di stabilire patti e prestare giuramento sui codici della Bibbia e dei Vangeli. Toccando materialmente questi codici, poggiandovi solennamente sopra la mano, i contraenti giuravano promettendosi a vicenda che la loro parola sarebbe stata ferma, sicura e immutabile come quella contenuta nel sacro volume.
         Si conoscono almeno due grandi Bibbie che furono impiegate in solenni occasioni di giuramento.
La Bibbia carolingia dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura, archetipo delle Bibbie atlantiche, conserva, vergata su una delle carte iniziali, la formula di giuramento prestata dal normanno Roberto il Guiscardo a papa Gregorio VII. Alcuni pensano che Roberto il Guiscardo a Melfi, nel 1059, abbia giurato fedeltà al Papato proprio su questa Bibbia.
Analogamente la Bibbia atlantica, oggi conservata nella Biblioteca Civica Berio di Genova, appartenne alla Universitas della Repubblica di Genova, che su di essa usava prestare i suoi giuramenti solenni:
                                 « Ista Biblia est communis Ianue et sic visum est constare in inventario bibliotece communis Ianue. Secondo la tradizione, essa veniva utilizzata per i giuramenti pronunciati dai magistrati del Comune, al momento di assumere la carica » [http://www.comune.genova.it/portal/page/categoryItem?contentId=498338]
         Alcune caratteristiche del frammento calabrese consentono di ipotizzare un uso analogo.
(Continua)